BORDOCAMPO: LA PAROLA ALLE GIURATE

3 Maggio 2023

La qualità di un contest è determinata anche dalla professionalità della sua Giuria.
A distanza di pochi giorni dal verdetto finale di 50 TOGETHER, la call per cortometraggi con cui celebriamo i cinquant’anni del logo F-Box di FILA SPORT, conosciamo tre dei cinque giurati che abbiamo scelto.
Sono, nella fattispecie, la Presidentessa Luisa Porrino, CEO di Fargo Entertainment, Giulia Burgay, Head of Agency di Delta Pictures Srl, e Simona Romagnoli, giornalista. Tre professionalità diverse per altrettante, sfaccettate visioni di un unico mezzo.

Buongiorno a tutte, benvenute sul Blog!
Quest’anno il logo F-Box di FILA SPORT festeggia cinquant’anni: quali sono i vostri ricordi personali legati al brand?

LUISA PORRINO: Sono stata una grande sportiva da bambina e da ragazza: praticavo tutti i giorni ed ero appassionata di discipline quali sci, pallavolo, tennis, golf…Il ricordo più intimo è senz’altro legato ai miei allenamenti di atletica, quando spesso si andava a correre al campo di calcio realizzato da FILA a Cossato, credo nei 60’. Ricordo il logo F-Box dipinto sul muro, se non sbaglio presente tutt’oggi. E poi la fascia anni Ottanta delle mie gare di sci…penso di averla ancora da qualche parte insieme a un completo da tennis.
GIULIA BURGAY: FILA evoca in me memorie legate all’infanzia, e in particolar modo alla mia famiglia! Un ricordo specifico arriva dal mondo del tennis, alle mie prima volte sulla terra rossa. Mi torna in mente uno scatto che custodisco in un album di ricordi: una foto che mi immortala su un campo da gioco insieme a mio papà vestito proprio FILA!
SIMONA ROMAGNOLI: Ricordo che, da bambina, quando vedevo quel marchio sull’abbigliamento sportivo di qualche campione (tennisti e sciatori soprattutto) provavo un senso di grande orgoglio, perché mi era stato spiegato che era un marchio biellese. Ricordo anche una puntata di Starsky & Hutch in cui proprio Hutch, che amavo in modo particolare, indossava, non ricordo perché, una tuta FILA che aveva anche mio papà. Fu emozione pura!

50 TOGETHER è il contest che omaggia la tradizione FILA attraverso una call per prodotti video: che rapporto avete con il mezzo?

LP: È indubbiamente la mia passione da sempre, da diversi anni il mio lavoro. È il mio modo di guardare il mondo e l’espressione del mio desiderio di raccontarlo.
GB: I video sono diventati una parte sempre più importante della vita quotidiana nella cultura digitale moderna. Con l’aumento dell’accesso a dispositivi mobili e grazie a connessioni internet ad alta velocità, i video sono diventati una forma di comunicazione popolare e versatile. In particolare i contenuti video entrano nella mia quotidianità sia lavorativa (utilizzo tale formato per costruire ogni giorno strategie comunicative) che personale (è il principale mezzo che utilizzo per informarmi o per trascorrere tempo libero sui social). I video influenzano il modo in cui comunichiamo, apprendiamo e ci divertiamo online.
SR: Sono una fruitrice di prodotti video, come tutti. La diffusione degli smartphone mi rende anche potenziale creatrice, ma ne faccio un uso prevalentemente giornalistico, di documentazione di ciò che vedo. Mi rendo conto, però, che istintivamente mi viene più naturale scattare una foto piuttosto che fare un video. Come fruitrice, invece, apprezzo molto quelli fatti con cura e qualità. Mi incantano quelli che hanno la capacità di catturare la mia attenzione, di sorprendermi e di emozionarmi.

L’iniziativa è aperta a tre tipologie di opere: video narrativi, animazione e videoart. Immaginando di prendere parte al contest, che prodotto presentereste e perché?

LP: Personalmente sceglierei un video narrativo, è facile immaginare una storia breve. FILA è sport, una disciplina che è il frutto di anni di lavoro e al contempo fatta di attimi: gloriosi, faticosi, irripetibili, densi di fallimenti, cadute…È proprio pensando a “cadute” di qualsiasi tipo che rifletto sull’atleta che si rialza e va avanti, quella cosa che mi hanno insegnato da bambina e che mi porto dentro per applicarla ad ogni aspetto della mia vita. Per me è il senso più profondo del praticare uno sport, quella grinta che prescinde dall’essere un professionista o un giovane che si allena ed impara.
GB: Mi proporrei alla giuria con un video narrativo! Tramite questa tipologia di video vorrei creare uno storytelling che leghi l’essenza di FILA SPORT all’emozione che suscita in me! Potrei così raccontare la me bambina, e come questo marchio ha accompagnato la quotidianità della crescita. Perché questa scelta? Il video narrativo permette di narrare semplici storie coinvolgendo un pubblico ampio, che può facilmente riconoscersi nel racconto!
SR: Essendo, tanto per passione quanto per professione, più vicina al racconto di fantasia o al resoconto quasi documentaristico, credo che, dovendomi cimentare in prima persona, opterei per la sezione video narrativo. Mi piace raccontare storie con la narrazione scritta e parlata, potrei quindi cimentarmi nello stesso campo utilizzando un video.

Come sta evolvendo la scena tech nei vostri ambiti professionali e che futuro vedete, in essi, per i video?

LP: Il cinema è nato come innovazione tecnologica e negli ultimi cento anni ha trasformato il proprio linguaggio proprio in base alle evoluzioni della tecnica. Dal cinema muto al sonoro, dal bianco e nero al colore, dalla pellicola al digitale, fino alla realtà aumentata…così la narrazione per immagini si è evoluta e continuerà a farlo.
GB: Il mondo digital, così come molti altri ambiti, è in continua evoluzione, ed è necessario che le strategie più innovative ed efficaci vengano applicate. Le persone trascorrono molto tempo online, per esempio guardando video sullo smartphone: in tal modo, qualsiasi cosa sembra a portata di click. È per questo motivo che le aziende hanno deciso di sfruttare il video nel marketing digitale per comunicare con i propri clienti: si tratta di strumenti efficaci per comunicare con il pubblico, fornendo presentazioni visive dinamiche e coinvolgente. Permettono di raccontare storie, di creare un’emozione o un’esperienza, di trasmettere un messaggio in modo chiaro e diretto. I video possono essere facilmente condivisi sui social permettendo di raggiungere un pubblico più ampio e di aumentare la visibilità. Parliamo dunque di un punto fondamentale in tutte le strategie di marketing digitale.
SR: L’immagine, fotografica e video, è sempre più presente nel lavoro giornalistico. I giornali del secolo scorso erano fitti di parole con pochissime immagini, oggi è esattamente il contrario. L’immagine occupa sempre più spazio sulle pagine ed è importante che sia di particolare impatto. Anche i servizi televisivi o i video che si vedono sul web sono sempre più importanti in ambito giornalistico e credo che il loro utilizzo non potrà che crescere.

Che consiglio dareste ai partecipanti di 50 TOGETHER all’opera?

LP: Oggi la realizzazione di un video può essere declinata interamente su un’unica persona, il videomaker: va benissimo, ma io sono affezionata a quella dimensione operativa che vede tante persone coinvolte, perché il cinema resta un grande lavoro di squadra in cui ogni elemento della medesima dà un contributo fondamentale. Quindi organizzatevi, dividetevi le mansioni, non pestatevi i piedi, impegnatevi e soprattutto divertitevi!
GB: Cercate di far emergere l’emozione che il brand ha suscitato in voi, utilizzando il formato video in modo creativo e coinvolgente. Siate autentici e cercate di trasmettere il vostro messaggio in modo chiaro e diretto. Inoltre, cercate di utilizzare le tecnologie a disposizione per creare un prodotto di alta qualità, che possa distinguersi dalla massa e catturare l’attenzione della giuria. Ricordate che l’obiettivo è celebrare la tradizione di FILA SPORT, quindi cercate di fare emergere l’eredità e la storia del brand attraverso il vostro lavoro. Un piccolo consiglio: non sottovalutate l’importanza che può avere una base musicale nel video. Buona fortuna a tutti!
SR: Siate originali e creativi, restando comprensibili e capaci di arrivare a tutti. Divertitevi a sorprendere e ad incuriosire. Siate poetici e profondi, ma senza dimenticare la forza e il potere dell’ironia.

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