NATALE SOTTO L’ALBERO? CHE STORIA!
Nella sua hit All I Want For Christmas (Is You) , Mariah Carey lo cita subito, a partire dalla terza lyric. Santa Claus? Ma no: l’albero, ovviamente! Difficile immaginare le Feste senza un abete – più o meno grande – che, addobbato, illumini il periodo più magico dell’anno. Ma quali sono le origini di questa tradizione?
È un’usanza dalle radici pagane. I Druidi, ovvero i sacerdoti celti, celebravano l’albero sempreverde come simbolo di vita: durante l’inverno, pertanto, ornavano gli abeti con fiaccole, nastri e campane per intercettare il favore degli spiriti. Il primo giorno di gennaio, invece, gli antichi Romani erano soliti regalare rametti di piante, ancora una volta con intento benaugurante. Parlando della Bibbia cristiana, infine, le sue pagine sono in tal senso dense di allusioni: nel giardino dell’Eden, per esempio, crescono sia l’albero della vita che quello del bene e del male. Secondo alcuni teologi, peraltro, l’abete sarebbe stato prediletto dai cristiani proprio per quella forma triangolare capace di veicolare facilmente simbologie.
La prima versione dell’abete natalizio moderno sembra risalire alla Germania del 1611: un giorno, dopo aver adonato il suo castello per le Feste, la Duchessa di Brieg si accorse di un angolo rimasto spoglio, e ordinò di trapiantare dal giardino un albero capace di colmare tale vuoto. La riforma di protestante, in effetti, aveva frenato le celebrazioni invernali per un lungo periodo. Tra esse, una delle più interessanti si lega all’odierna Tallin (Estonia), dove nel XV secolo la piazza del municipio veniva impreziosita con un abete intorno al quale donne e uomini danzavano in cerca dell’anima gemella.
Per parlare di decorazioni in grande stile, però, è necessario interpellare gli Stati Uniti d’America: nel dicembre 1882, a New York, il businessman e inventore Edward H. Johnson (socio di Thomas Edison) appese al suo albero di Natale un’ottantina di bulbi luminosi che catturarono l’attenzione di un cronista del Detroit Post and Avenue. Definito ‘Father of the Christmas Tree Lights’, nel giro di pochi anni Johnson venne imitato dalla Casa Bianca e fu d’ispirazione per un altro abete, quello – sfarzosissimo – che ogni inverno decora la Rockefeller Plaza di Midtown Manhattan.
Un’usanza che ci piace particolarmente è museale: ogni anno, infatti, la Tate Britain di Londra affida l’albero destinato alla grande Rotonda ad un artista internazionale, e dal 1988 abbiamo ammirato progetti tematici di Gary Hume, Tracey Emin, Yinka Shonibare OBE, Julian Opie, Sarah Lucas.
A proposito di musei, a dicembre l’ingresso di Fondazione FILA Museum scintilla grazie ad un grande albero, che protegge doni destinati a bambine e bambini. E nel 2023 si raddoppia: con l’attività educativa DIY Christmas mettiamo a disposizione delle scuole un abete da decorare con libertà e fantasia. Perché il Natale è unione e condivisione – i regali per noi più importanti.
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