Reinhold Messner, conquistatore gentile
La sua portata innovativa era evidente e riassunta nell’iconica giacca blu: cucita con il medesimo materiale con cui si realizzano le vele delle barche, passò alla storia per il soffietto laterale che, oltre ad agevolare il movimento, sembrò dar corpo al desiderio di abbracciare il vento.
In Reinhold Messner (Bressanone 1944), Frachey, trovò un testimonial perfetto. Messner fu l’uomo capace, l’8 maggio 1978, di scalare gli 8.000 metri del Monte Everest senza l’ausilio di ossigeno supplementare. Compì l’impresa a fianco di Peter Habeler, per poi replicare l’ascesa, il 20 agosto 1980, in completa solitudine.
Analizzando le gesta dell’atleta si ha sempre l’impressione che lo sforzo soggiaccia sempre al desiderio più intimo di rinnovare un patto segreto con la natura. Non a caso Messner fu fautore di uno stile personalissimo, che in anni di innovazioni tecnologiche andò controcorrente e ridusse al minimo l’equipaggiamento esterno: un atto di rispetto nei confronti della montagna.
L’animo anticonformista di Reinhold Messner ispira ancora, a distanza di anni: la sfilata FW 2020, infatti, è tempestata di vette e profili di montagne, che si stagliano su fondi azzurri e tersi. “Di bandiere sulle cime non ne porto: non lascio mai niente a parte il segno delle orme, destinate a scomparire”.