ALIMENTO IN MOVIMENTO: TACCO SÌ, TACCO NO

26 Marzo 2022


Le scarpe col tacco sono un’autentica passione: come rinunciare ad un elegante paio di décolleté per una serata speciale, una festa o una cerimonia? 
Non solo: talvolta i tacchi sono richiesti anche in ambito lavorativo.

Facciamo un passo indietro e parliamo del piede. È la parte del corpo che si relaziona direttamente con il terreno ed è ideato per adattarsi al suolo: rappresenta la nostra base di appoggio e, attraverso il passo, ci fa avanzare. Inoltre, grazie a una serie di collegamenti con il cervello permette al corpo di mantenersi in equilibrio e di regolare la nostra postura in direzione verticale. 

Siamo nati a piedi nudi e lo dico perché per stare bene è utile che tutto il piede appoggi in un paio di calzature che ci piaccia, che sia confortevole, che ci sostenga e che non abbia tacchi di altezza superiore ai 2-3 cm!

Ebbene sì, l’ho detto: i tacchi alti spostano il carico sulla parte anteriore del piede, la quale non è fatta per sostenerlo, soprattutto se si prolunga per tante ore e per tutti i giorni! 

Qualche numero? Tre centimetri di tacco bastano a trasferire il peso dal tallone all’avampiede del 22%. Sei centimetri incrementano il peso sui metatarsi del 57% e nove centimetri scaricano il 76% del peso corporeo sulla punta del piede, alleggerendo il tallone così sollevato da terra.

Inoltre, essi non consentono il consueto schema del passo fatto di appoggio e spinta, dal tallone alle dita.

Le problematiche più frequenti cui andiamo incontro utilizzando un tacco alto a livello di piede e caviglia tendono a essere: calli e duroni, borsiti, dita a martello, alluce valgo, metatarsalgia, Neuroma di Morton, tendinite dell’Achilleo, accorciamento dei muscoli del polpaccio, distorsioni alla caviglia. L’accentuazione della curva lombare che visivamente spinge i glutei in fuori è frutto di un eccessivo sforzo in avanti, come pure la cifosi dorsale subisce un’accentuazione compensativa.

Il buon funzionamento dinamico del piede è alla base della salute del sistema linfo-venoso degli arti inferiori. L’utilizzo smodato di tacchi alti, invece, non permette un buon contatto con il terreno, dunque un’adeguata stimolazione di queste vie. Certo, questi adattamenti rendono la figura più piacevole all’occhio, ma abusandone il prezzo da pagare può diventare alto!

Se sentite di avere qualche disturbo rivolgetevi a uno specialista o al vostro fisioterapista di fiducia per una valutazione. Vi do ora qualche suggerimento generale:
– Fai un pediluvio di sera;
– Massaggia la fascia plantare, cioè la parte rivolta verso il basso dalle dita verso il tallone, (idem con il polpaccio, dal basso verso il ginocchio);
– Scarica le gambe in alto contro un muro per favorire il ritorno venoso e linfatico e rilassare la colonna vertebrale;
– Allunga i polpacci: ti basterà posizionare interamente un piede su un gradino e dell’altro solo la parte anteriore, lasciando il tallone sospeso o appoggiandoti al muro. Mantenendo la schiena dritta cerca di allungare prima una gamba e poi l’altra verso il basso, spingendo il tallone verso terra;
– Approfitta della bella stagione per camminare a piedi nudi sulla sabbia, su un prato, su ciottoli poco appuntiti: è un ottimo esercizio per stimolare non solo la pianta del piede, ma anche i muscoli che controllano gambe e caviglia.
Non rinunciare all’eleganza, al fascino, allo stile. Ricorda però di prenderti cura del tuo benessere, sempre!

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