APRITIMODA! FILA E I TESSUTI INVERNALI
Dal 2017 ApritiModa è l’unico evento che consente al grande pubblico di osservare da vicino i segreti del Made in Italy. Un viaggio partito dalle città di Milano e Firenze per abbracciare, dal 2020, il territorio nazionale, portandoci direttamente negli atelier, nelle fabbriche e negli archivi che hanno visto nascere marchi storici.
L’edizione 2023, in programma sabato 21 e domenica 22 ottobre, guarda al futuro, in particolare alle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano-Cortina attese nel 2026. Proprio per questo il focus dell’anno è su materiali e tessuti invernali: Fondazione FILA Museum ha molte cose da dire in merito!
Il tessuto invernale per eccellenza è senza dubbio la lana: calda, morbida, avvolgente, ma anche igroscopica, antistatica e capace di isolare calore. Deriva dalla trasformazione del vello di svariate specie di pecora e ha una storia secolare, perché abbiamo tracce della sua lavorazione già nella Mesopotamia del 3000 a.C. Oggi diffusissima, ha un passato da merce preziosa: sapevate che nel 1192 parte del riscatto per la liberazione di Riccardo Cuor di Leone furono 50.000 sacchi di lana?
Rinomato e adatto ai climi rigidi è anche il cashmere, altra fibra di origine animale. Si ricava dal manto di una specie di capra nota come Hircus Blythi, diffusa sugli altipiani di Mongolia, Tibet, Cina e Afghanistan: lì l’escursione termica tra giorno e notte favorisce la nascita di una lanugine pregiatissima, lavorata per ottenere una fibra altamente performante. Curiosità: un maglione richiede mediamente 300 grammi di filato, ossia l’equivalente di quanto una capra produce in un anno e mezzo.
Dalle lande asiatiche ci spostiamo alle pianure della Scozia, dove nasce un altro tessuto pesante, il tweed. Il nome deriva da quello del fiume Tweel e indica un filato povero, usato dalle comunità più umili per affrontare il freddo. Le cose, tuttavia, cambiano a metà Ottocento, quando il disegno del Balmoral Tweed – ovvero una serie di puntini bianchi su sfondo blu intenso – conquista gentiluomini e aristocratici inglesi. Da quel momento è uno dei simboli fashion che meglio interpretano lo stile anglosassone nel mondo – incarnato tanto dall’eleganza dei completi preppy quanto dalla sfacciataggine delle mise punk.
Dal momento che anche la pratica degli sport invernali è attenta allo stile, terminiamo con una fibra sintetica, il GORE-TEX. Brevettata nel 1976 nel seminterrato di un’abitazione a Newark, New Jersey, è una membrana capace di contenere 1,4 miliardi di pori per centimetro quadrato, ciascuno dei quali è 20.000 volte più piccolo di una goccia d’acqua. Questa caratteristica rende il tessuto impermeabile, presentando altresì eccezionali caratterstiche traspiranti e antivento. Adottato dal settore activewear alla fine degli anni ’70, il GORE-TEX entra nei campionari FILA già nei primi ’80, plasmando capi mountain e sailing passati alla storia.
Quest’anno Apritimoda coinvolge anche le aziende produttrici di capi e accessori sportivi: Fondazione FILA Museum, custode di 112 anni di know-how e narrazioni, non vede l’ora di raccontarveli con la consueta passione. Vi aspettiamo!
Torna agli articoli!Leave a Reply