Sound On: Jerry Bouthier
Fin dal debutto sulle passerelle milanesi nel 2018, FILA si è messa alla ricerca degli artisti più adatti a modellare il sound di un Brand che rispecchi epoche tra loro differenti. Ha trovato l’interprete adatto in Jerry Bouthier, dj francese da tempo prestato agli eventi fashion più cool in Europa. Nato a Marsiglia, Jerry è cresciuto a Parigi: nella capitale, lui e il fratello Tom contribuiscono alla diffusione della house e della cultura rave, ritrovandosi addirittura nella setlist di Paris Union Recording, la primissima compilation electro francese che sdogana, tra le altre cose, il talento di Philippe Cohen Solal e Marc Collin, in seguito famosi in tutto il mondo come Gotan Project e Nouvelle Vague.
Nei primi anni Duemila Jerry si trasferisce a Londra, città che cambia radicalmente il suo percorso. In particolare quando diventa Resident Dj al BoomBox, serata dal vissuto effimero ma cruciale: anche se per poco tempo, il BoomBox è il punto di ritrovo per chiunque voglia esprimersi liberamente e senza freni (vale anche per celebrità come Kate Moss, Sam Taylor-Johnson, Wolfgang Tillmans). Forse proprio i look eccessivi ammirati in pista conducono l’artista ad interessarsi all’universo fashion, e a esordire come sound designer per le sfilate.
Grazie all’esperienza maturata all’Università di Leeds, lo stilista curò anche la scelta dei filati, prediligendo i cosiddetti warp knit, tessuti il cui ordito era lavorato da aghi che garantivano la stabilità della trama ma anche un’elasticità performante. Per convincere il manager Enrico Frachey della bontà del prodotto, Rolando fece preparare un campione dell’esatta taglia del Dottore. Quest’ultimo non solo lo reputò comodo: lo definì vincente.
Il touch di Jerry è inconfondibile: da lui stesso definito ‘baleariscopop’, è uno psichedelico groove di disco, chic beats, addirittura musica classica, che si impone immediatamente all’attenzione degli stilisti. Tra le prime ‘vittime’ c’è nientemeno che Vivienne Westwood, l’irriverente inventrice del punk: da quel momento l’ascesa è inarrestabile.
Quando FILA mi ha contattato per curare la musica per i suoi eventi, sono stato immediatamente entusiasta. Una realtà che suggerisce immagini sporty chic senza tempo, con grafiche forti, facili da indossare per creare look interessanti, due punti di forza per quanto riguarda il mio abbigliamento maschile. Inoltre FILA evoca visioni esaltanti della New York anni ’80, quando il marchio divenne un must nella scena hip-hop. Lavorare per la moda mi ha reso musicalmente aperto e in quanto tale la mia esperienza con FILA non è diversa. Ogni evento, ogni sfilata è sempre stato contraddistinto da un diverso stato d’animo, un’esperienza uditiva che definisce il momento particolare, codici e alchimie segrete per creare l’atmosfera perfetta per la situazione.