BORDOCAMPO: ASD BI ROLLER PATTINAGGIO BIELLA
Lo sfruttamento delle risorse del pianeta e il loro impiego nel settore energetico è un tema caldo, discusso su scala mondiale. L’incidenza di tale dibattito sul futuro dei trasporti ha ispirato il video che si è aggiudicato la menzione scuole di TUTT1 1NS1EME, il contest dedicato ai 111 anni di FILA e alla sostenibilità. A realizzarlo sono stati i giovani pattinatori dell’ASD BI Roller Pattinaggio Biella, società sportiva che insegna e promuove il pattinaggio a rotelle nella città che ha dato i natali al nostro brand del cuore. Mobilità attiva è il titolo della loro opera, ma anche uno statement, una vera attitudine alla vita: abbiamo chiesto a Federica Ugliengo, referente del team, di parlarcene.
Federica, come hanno reagito i ragazzi di BI Roller di fronte alla notizia della vittoria?
FEDERICA UGLIENGO: Ovviamente siamo stati tutti molto contenti per il successo del video: i ragazzi della Bi Roller (agonisti e non), il direttivo della società, e anche Lorenzo Briganti, doppiatore professionista e mio studente, che abbiamo coinvolto nel ruolo di voce narrante.
Il vostro video, Mobilità attiva, ha un incipit ironico, ma si sviluppa affrontando tematiche decisamente serie e attuali. Ce ne parli?
FU: L’idea di ASD BI Roller Pattinaggio Biella alla base del video è molto semplice: consiste nell’avviare un processo di sensibilizzazione alla “mobilità attiva” che – specialmente su distanze brevi e in città – privilegi metodi di trasporto alternativi alle auto. Ci crediamo fermamente!
L’attuale Codice della strada italiano vieta la circolazione sulle strade con certi mezzi, ad esempio con i pattini a rotelle, ma qualcosa a livello legislativo si sta muovendo per cambiare le cose e agevolare una mobilità più sostenibile. Ad esempio, il nuovo Codice della strada 2021 autorizza e regola l’uso di monopattini elettrici e la Federazione Italiana Sport Rotellistici – FISR, alla quale Bi Roller è tesserata, sta promuovendo a livello nazionale il progetto “Rollercard”, ovvero una tessera che prevede un “patentino del pattinatore” per autorizzare l’uso dei pattini a rotelle su strada, comprendendo tra l’altro una tutela assicurativa per sé e verso gli altri.
All’estero, va detto, i pattini sono già diffusi nei contesti cittadini: in località come Berlino, Parigi o Londra non è inconsueto vedere gente che pattina per strada; a Parigi esiste addirittura un corpo di polizia municipale ‘a rotelle’.
TUTT1 1NS1EME è stato, in questo senso, un’occasione di sensibilizzazione?
FU: Il contest ci ha consentito di metterci in gioco e ipotizzare, attraverso un video, un progetto concreto, realizzabile di mobilità attiva. Ci piacerebbe fosse anche un punto di partenza per dialogare sul tema con l’Amministrazione cittadina di Biella, che immaginiamo portavoce e promotrice in Italia di un cambiamento a nostro avviso necessario. La nostra idea è forse visionaria, ma ci piace pensare ad essa in termini di sviluppi realistici.
Gli allievi dell’associazione hanno partecipato attivamente alle varie fasi di sviluppo del lavoro?
FU: Certo: dal brainstorming iniziale alle riprese (che li hanno visti nelle vesti di attori) sino all’analisi del risultato finale, verificando che rispecchiasse tutte le nostre aspettative.
Quali consigli pratici dareste per avviare un approccio alla mobilità attiva?
FU: Pensiamo veramente che la mobilità attiva sia un progetto da perseguire: con i pattini, ma anche con biciclette, monopattini e skate. È un’attività che fa bene alla salute e all’ambiente, se svolta in sicurezza è anche ludica e divertente.
Attualmente le strade sono trafficate e pericolose e a Biella, la nostra città, non esistono piste ciclabili. L’Amministrazione dovrebbe investire in questo senso. Inoltre bisognerebbe lavorare sulla formazione, insegnando i valori della Mobilità Attiva già a scuola. Servono inoltre strutture ricettive come pattinodromi, piste paraboliche e anelli riservati al pattinaggio. A Biella non esistono proprio strutture adatte per pattinare: il nostro gruppo di agonisti, che svolge attività a livello nazionale ed internazionale, è costretto ad allenarsi nei piazzali. Ogni quartiere possiede campi da calcio, si potrebbe facilmente convertire alcune di queste strutture in pattinodromi, rendendo così accessibile questa pratica al pubblico, alle famiglie, stimolando inoltre l’uso di questi mezzi per spostarsi su brevi distanze.
Insomma, siamo convinti che si possano fare cose concrete per avviare questo progetto, e la città di Biella potrebbe proporsi come apripista, no?
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