DIETRO LE QUINTE: BREVE STORIA DELL’EDUCAZIONE MUSEALE

26 Luglio 2023

“Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che effettua ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale.
Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. Operano e comunicano eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze”.

Il 24 agosto 2022, a Praga, l’Assemblea Generale Straordinaria di ICOM ha approvato la nuova definizione di museo, che si conclude con un focus sull’importanza dell’educazione, intesa come attività accrescitiva ed inclusiva. Le prime tracce di didattica museale sono anglosassoni: Gran Bretagna e Stati Uniti sono i primi stati ad introdurre tale materia nelle strutture preposte. In Italia il dibattito si afferma nel Secondo Dopoguerra, ovvero quando i musei, nel riaprire le collezioni al pubblico, studiano i primi programmi concepiti per le scuole. La ripresa economica degli anni Sessanta e Settanta fa sì che le principali istituzioni creino autentiche “sezioni didattiche”, suggerendo che il visitatore potesse finalmente diventare coautore del proprio sviluppo intellettuale. Negli anni ’80 e ’90, infine, la didattica si raffina sfociando nei public programs, che prolungano l’esperienza della visita con workshop, conferenze, seminari.

Lo sviluppo dei musei ispira nuove platee, desiderose di offerte sempre più strutturate. Nel 2003 il convegno parigino Learning in European Museum ricerca un termine che possa definire ancora meglio tale parterre di attività. La parola ‘didattica’ è così sostituita da ‘educazione’, espressione che sottende ricerca di strumenti, coinvolgimento, divertimento. Educare al museo significa generare affezione, instaurare un dialogo che accresce il senso civico, sfruttare le potenzialità dei mezzi digitali e social.

Fondazione FILA Museum investe nell’educazione museale e struttura programmi variegati che, partendo dalla storia e dagli atleti FILA, possano raggiungere pubblici sempre diversi (anche oltre le sale espositive).
Nel 2023 ritroviamo la Summer School, grazie alla quale, da giugno a settembre, bambine e bambini biellesi hanno modo di conoscere il marchio attraverso attività ludico-creative. In museo, invece, l’offerta è spesso legata ad eventi e ricorrenze. Ecco dunque che lo scorso febbraio abbiamo festeggiato il Carnevale con Su la maschera!, ad aprile abbiamo anticipato la Pasqua con Pesci e conigli, a maggio i fiori di stagione hanno ispirato Power Flower, progetto rivolto alle scuole secondarie di secondo grado.
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