VENTICINQUE ANNI DOPO: GRANT HILL E LE GH2

3 Novembre 2021

Massiccio, sagomato, eccessivo: sebbene l’aggettivo inglese ‘chunky’ non abbia una traduzione univoca, l’universo fashion l’ha adottato per descrivere una tipologia di sneakers tra le più in voga oggi. FILA, anticipatrice delle mode, ha portato al successo le ‘chunky shoes’ già a metà anni Novanta, in particolare grazie all’endorsement di Grant Hill dei Detroit Pistons.

Scarpa GRANT HILL II – 1996

Nel 1996, complici le performance nella Nazionale di basket americana, Grant Hill vince la Medaglia d’Oro alle Olimpiadi di Atlanta. In quell’anno le sue gesta vengono ‘ricompensate’ con un modello di scarpe FILA, le GH2, che diventano immediato oggetto di culto. Innanzitutto per il design: il triangolo blu navy laterale dalle forme arrotondate diviene un simbolo, il marchio di fabbrica di tutti gli atleti che sanno di poter saltare più in alto degli altri. Di coloro che cambiano il proprio destino, come sottolineato dal claim ‘Change the Game’ dell’originale lancio pubblicitario. Di personaggi carismatici come Tupac Shakur, che le indossò per il booklet di quella che è ad oggi la sua ultima, bellissima impresa artistica, All Eyez On Me.

Grant Hill – 1998

Le GH2 sono più di un paio di scarpe, sono una bandiera issata. Un mito che, esattamente come il loro testimonial, non vede intaccato il proprio successo a distanza di venticinque anni. Per l’importante occasione, FILA ha di recente proposto una rivisitazione dell’iconico modello in due varianti colore (bianco e nero), con la firma del campione impunturata lateralmente e il logo F-BOX incastonato nella suola esterna con un inedito effetto icy. Lifetime Ambassador dal 2018, Grant Hill ricorda il suo rapporto con le ‘sue’ sneakers con parole che affiorano dal cuore:

Ho indossato le GH2 fin dal primo giorno del mio secondo anno, i compagni di squadra subito dissero ‘sono loro, sono loro’! Avere una scarpa con il tuo nome, peraltro ancora in grado di entrare in contatto con le nuove generazioni, è qualcosa per la quale sono molto grato.

Grant Hill – 2021

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