UN VELO LEGGERO – 3
Due e quaranta
“Presto, ammiraglio Marta, aiutami a nascondere il tesoro!”
“Sì, capitano Alberto! Così i pirati non lo troveranno mai!”
Dopo aver scostato il telo mare, quattro piccole mani scavano nella sabbia, sotto il sole, fino a creare una piccola buca. Marta, che si protegge dal caldo con una bandana gialla e fucsia, seppellisce il bottino con rapidità. Alberto, agitando una paletta nell’aria, controlla che nessuno tra i pericolosi bucanieri del Bagno Olimpia di Cesenatico sia nei paraggi. Insieme battono il telo FILA fino a creare una superficie grossomodo liscia e uniforme. Sono le quattro del pomeriggio, è l’ora dei primi tuffi dopo pranzo: benché la spiaggia brulichi di gente, la voce di papà Davide echeggia forte e chiara.
“Allora, avete finito? Guardate che abbiamo visto tutti dove avete nascosto il prezioooso tesoro”, esclama ridanciano avvicinando la mano vicino all’occhio destro, a mo’ di benda. “No, marrano! Allontanati! Non avrai mai i nostri dobloni!” urla Capitan Alberto, sventolando una paletta che nulla può contro il metro e ottantadue di papà.
“Ah! Ah! Ah!” urla mentre disseppellisce due euro e quaranta centesimi “eccoli finalmente tra le mie grinfie! Ora potrò comprar l’intera isola e spedirvi in esilio!”
“Ridacceli! Ridacceli!” esclama acuta Marta.
“Dai, ragazzi, sono le quattro. Non avevamo detto che questi erano i soldi per il gelato?”. La voce di papà si è fatta a sorpresa seria e suadente.
“No! È il tesoro che abbiamo portato via dai Caraibi!” precisa Capitan Alberto. “Beh, in effetti con questo caldo potremmo barattarlo con un ghiacciolo” La voce di ammiraglio Marta tradisce una fatale indecisione.
“Su, su, andiamo al chiosco, ragazzi. Se la smettete di dare spettacolo di fronte all’intera spiaggia, sono certo che entro sera entrerete in possesso di nuove monete da mettere nel forziere”. Fiutando il brivido della prossima avventura, Capitan Alberto sbuffa, depone la paletta e si lascia prendere per mano: uniti, i tre si allontanano verso il bar incorniciati da un sole arancione.
Poco distante, il telo mare FILA è scostato, stropicciato. Somiglia a un velo leggero, che ha appena visto un tesoro venire alla luce.
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